Salvini sul caso del ventottenne albanese: “Masturbarsi in pubblico deve tornare a essere un reato”. Il vicepremier pronto a confrontarsi con il Ministero della Giustizia.
Matteo Salvini è intervenuto a gamba tesa sul caso del ventottenne albanese condannato al pagamento di una multa per essersi masturbato davanti a una ragazza più giovane. Il ministro dell’Interno è rimasto contrariato dal provvedimento e ha fatto sapere di voler confrontarsi con il Ministero della Giustizia per porre rimedio a quello che, per il leader del Carroccio, è un grave buco legislativo.
Salvini: “Masturbarsi in pubblico non è più un reato, come deciso dal governo di centrosinistra nel 2015”
“Masturbarsi in pubblico non è più reato, come deciso dal governo di centrosinistra nel 2015. Risultato: un 28enne albanese che si era esibito davanti a una ragazzina non avrà conseguenze penali ma solo una multa, come riportato dal ‘Gazzettino’ di Venezia pochi giorni fa“, ha dichiarato Salvini che ha poi criticato il regalo del Pd agli italiani affermando di voler abolire la depenalizzazione fatta dal governo Renzi.
Di seguito il post pubblicato da Matteo Salvini sulla propria pagina Facebook:
La depenalizzazione del Pd
Nel 2015 la depenalizzazione messa in atto dal governo allora in carica – il Pd – ha abolito la sanzione penale per reati come atti osceni in luogo pubblico e altri reati ritenuti minori come le rappresentazioni cinematografiche abusive e il versamento delle ritenute previdenziali da parte del datore di lavoro.
Il caso del ventottenne albanese ha spinto Matteo Salvini ad attivarsi per ripristinare le sanzioni penali per questi reati che, ad oggi, possono essere sanzionati solo dal punto di vista amministrativo, ossia con la condanna a pagare multe più o meno salate.
Fonte foto: https://www.facebook.com/giuseppe.tosello